La tappa di 20,4 km parte da Piazza San Rufo, una piazza nel centro di Rieti. Secondo un’antica tradizione risalente al Rinascimento, si crede che il centro d’Italia si trovi in questa piazza, basandosi sui classici della letteratura latina che indicavano il reatino come l’Umbilicus Italiae. Una volta lasciata Rieti, si segue il sentiero lungo il fiume Turano e si affronta una salita impegnativa fino a Belmonte in Sabina, un piccolo e pittoresco borgo con 627 abitanti. Questo borgo si trova su un crinale che affaccia su la Valle del Turano e la Salaria. Dopo Belmonte, si continua lungo un crinale panoramico fino a Rocca Sinibalda.
RIETI
Ufficio Turistico del comune di Rieti
Piazza Vittorio Emanuele II
Rieti da scoprire
Via Pellicceria, 5
BELMONTE IN SABINA
Casa del cammintore
Dorina Van den Bradeler
Via V. Veneto, 9
3386523677 (solo Whatsapp)
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ROCCA SINIBALDA
Bar L’incontro
Via Roma, 7
Rieti è un comune italiano situato nel Lazio, con una popolazione di 45.170 abitanti. È il capoluogo della provincia omonima. Il termine “reatini” deriva dal nome latino della città, Reate, che era un municipio durante l’Impero Romano. Rieti è tradizionalmente conosciuta come l’umbilicus Italiae, ovvero l'”ombelico d’Italia”.
Si trova nella fertile Piana Reatina, ai piedi del Monte Terminillo, lungo le rive del fiume Velino. Questa zona è ricca di risorse idriche, che forniscono una grande quantità di acqua potabile alla capitale. La città è stata fondata all’inizio dell’età del ferro, probabilmente da popolazioni di cultura appenninica, Osco-Umbra, conosciute come gli Aborigeni, e successivamente occupata dai Sabini. È stata conquistata dai Romani nel 290 a.C. e, dopo la caduta dell’Impero, dai Visigoti. Durante il periodo longobardo, è stata governata dal Ducato di Spoleto. Successivamente, è entrata a far parte dello Stato Pontificio e ha costituito un territorio di confine con il Regno di Napoli. Nel XIII secolo, è stata spesso sede papale. Dopo l’annessione al Regno di Sardegna nel 1860, Rieti è stata aggregata alla provincia di Perugia, in Umbria. Tuttavia, nel 1923 è passata al Lazio, prima come parte della provincia di Roma e poi, nel 1927, con l’istituzione della provincia di Rieti.
Luoghi di interesse e monumenti
Il centro storico è caratteristico, situato su una leggera collina ai margini della conca reatina, protetto da un lato da una cinta muraria medievale ancora ben conservata. Via Roma, una delle strade più vivaci del centro, divide la città nei quartieri medievali di San Francesco, San Rufo, della Verdura e Santa Lucia. La città vanta la presenza di due santuari francescani, Fonte Colombo e La Foresta, e si trova vicino ad altri due siti nei comuni limitrofi di Greccio e Poggio Bustone. Molti pellegrini arrivano nella “Valle Santa” per seguire le orme di San Francesco lungo il Cammino di Francesco, rivivendo le gesta e i momenti della vita del Santo di Assisi.
Costruita tra il 1109 e il 1225, ha un esterno in stile romanico e un interno barocco. Il complesso comprende una cripta, la torre campanaria del 1252, il battistero (che ospita il Museo diocesano di Rieti), il portico del 1458 e diverse cappelle settecentesche, tra cui quella dedicata a Santa Barbara, progettata dal Bernini. All’interno si trovano sculture di Gian Lorenzo Bernini, Giovanni Antonio Mari, Lorenzo Ottoni, Federico di Filippo di Ubaldo da Firenze e dipinti di Antoniazzo Romano, del figlio Marcantonio Aquili, di Lorenzo Torresani, Andrea Sacchi, Giovan Francesco Romanelli, Lattanzio Niccoli e Vincenzo Manenti.
Innalzata a metà del XIII secolo, è una delle più importanti chiese di Rieti. La facciata, in stile romanico-gotico, è in pietra e presenta un portale di ingresso sovrastato da un timpano ed un rosone, e termina con un attico leggermente sporgente. L’interno, a navata unica, è sormontato da capriate in legno e termina in tre absidi sulle quali si aprono una finestra trifora e due bifore.
Costruito nel III secolo a.C. come parte della Via Salaria, sono visibili nel fondale del Velino accanto al ponte moderno.
Situato lungo Via Garibaldi, è famoso per la sua acustica eccezionale.
Costruito nel 1283 come dimora dei pontefici, ospita oggi la pinacoteca del museo diocesano.
Sede del municipio e del Museo civico, è stato ampliato e ristrutturato molte volte dal XIII secolo ed è caratterizzato da una facciata tardo barocca con un portico al pianterreno e una torre di cinque piani in travertino sul lato sinistro.
Gran parte delle antiche mura romane sono scomparse, ma sono ancora visibili numerosi resti, soprattutto quando gli edifici successivi hanno riutilizzato i blocchi.
Risalenti al XIII secolo, le mura medievali sono considerate tra le più imponenti e meglio conservate del Lazio. Circondano la città lungo il lato settentrionale e insieme al fiume Velino e alle cavatelle del Borgo e di Fiume de’ Nobili, costituivano un efficace sistema difensivo. Lungo le mura si trovano cinque porte: – Porta d’Arci, ad est, sulla Via Salaria per Cittaducale, L’Aquila e Ascoli Piceno; – Porta Conca, a nord, che conserva ancora le imposte in legno del Cinquecento; – Porta San Giovanni, a nord, all’estremità di via Pennina che forma con via Roma l’asse nord-sud del centro storico. Murata nel XV secolo, le sue tracce sono ancora visibili e c’è un piccolo passaggio pedonale; – Porta Cintia, a nord-ovest, sulla strada per Terni. Durante la seconda guerra mondiale è stata distrutta e al suo posto ci sono ora due edifici in cemento armato in stile razionalista; – Porta Romana, a sud, oltre il fiume, sulla Via Salaria per Roma.
Centro d’Italia Piazza San Rufo è una piccola piazzetta tipicamente medievale, raggiungibile attraverso quattro stretti vicoli. Oltre alla chiesa omonima (descritta in precedenza), in questa piazza si trova il punto esatto del centro geografico della penisola italiana (Umbilicus Italiae), come vuole la tradizione. Per commemorarlo, sono presenti un monumento (realizzato nel 2001 e scherzosamente chiamato “la caciotta” per la sua forma circolare e bassa che ricorda un formaggio) e una targa.
Belmonte in Sabina, conosciuto anche come Bermòntë nel dialetto locale, è un grazioso comune italiano situato nella provincia di Rieti, nel cuore del Lazio. Questo incantevole paese conta una popolazione di 643 abitanti.
Dal punto di vista artistico, nel nostro paese c’è qualcosa di interessante da vedere. La Parrocchiale di San Salvatore è un luogo da non perdere, con un affresco raffigurante San Giovanni Battista risalente al primo Cinquecento e una copia di ottima qualità del San Michele Arcangelo di Guido Reni (la copia fu commissionata dai fedeli nel XVIII secolo). In passato, la chiesa possedeva anche una bellissima croce astile creata da un orafo abruzzese del Cinquecento, ma ora si trova a Rieti.
Non lontano da Belmonte, nella zona di Terze Ville, si trova un muraglione in opera poligonale di III – IV maniera. Lungo circa 20 metri e alto 4, risale alla fine del II o agli inizi del I secolo a.C. Queste mura erano probabilmente utilizzate per sostenere un terrazzamento agricolo o abitativo. La presenza di queste strutture in opera poligonale conferma che il sito era ancora abitato durante l’età repubblicana, come affermato da Dionigi che riporta Palatium “abitata dai Romani fino ai miei giorni”.
La chiesetta di Sant’Elena, nelle vicinanze, è stata costruita sopra un antico tempietto romano. Ancora oggi è possibile ammirare alcuni elementi architettonici in marmo che sono stati conservati sul posto.
Rocca Sinibalda, un bellissimo paese italiano situato nella provincia di Rieti nel Lazio, conta una popolazione di 793 abitanti.
Rocca Sinibalda si trova nella Sabina orientale, in una zona collinare, nella valle del Turano, che è il corridoio naturale che va dai margini sud-orientali della Piana di Rieti verso Carsoli, passando per il lago del Turano. La città è circondata da folti boschi, interrotti solo da alcune aree prative. Alle spalle, a sud-est, si erge il gruppo montuoso del Monte Navegna e Monte Cervia, che la separano dalla zona del lago del Salto.
è un’imponente struttura che risale al 1085 e fu ricostruito come fortezza dall’architetto Baldassarre Peruzzi per volere del cardinale Alessandro Cesarini nel XVI secolo. Nel corso dei secoli, il castello è stato feudo di diverse famiglie nobiliari e ha subito importanti interventi di restauro e abbellimento degli interni con affreschi. Nel XX secolo, è stato acquistato dalla scrittrice americana Caresse Crosby, che lo utilizzò come luogo d’incontro per artisti. Oggi, il castello è stato classificato come monumento nazionale e restaurato completamente, riaprendo al pubblico nel 2014. Non perdete l’occasione di visitare questo luogo storico di grande fascino.